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Pavia, fascino discreto

Grande cultura e buona cucina: questi i principali motivi per mettere in agenda una gita nella città sul Ticino. Celebre per l’antica Università e per ristoranti, pasticcerie e gastronomie di tradizione.

Un week end a Pavia significa immergersi in un’atmosfera d’altri tempi: il cuore della città, dal fiume al Castello Visconteo, è intatto e uguale a cinque secoli fa. Non solo nei principali monumenti, ma nel tessuto urbano, nel rosso dei mattoni con cui sono costruite le case e dei coppi che le ricoprono. Da sette secoli Pavia si identifica con la sua Università e una passeggiata nei cortili storici dell’ateneo, nella biblioteca, nei musei (tel. 0382.989898, www.unipv.it) è d’obbligo. Con po’ di fortuna, se c’è qualche convegno, si possono anche vedere le aule dedicate agli illustri personaggi che vi tennero lezione (Ugo Foscolo, Alessandro Volta, Antonio Scarpa), con il loro arredamento e le decorazioni sette-ottocentesche. Il grande cortile teresiano affaccia su piazza Leonardo dove si innalzano le tre torri medievali.  A Pavia gli stili architettonici, dal romanico al gotico, dal rinascimentale al barocco, convivono con grande armonia. Tra i capolavori romanici spiccano il Broletto e le chiese di San Michele, con la straordinaria decorazione scultorea e musiva, e San Pietro in Ciel d’Oro, con l’arca trecentesca di sant’Agostino. Tra i gioielli gotici ecco invece Santa Maria del Carmine e il Castello (oggi sede della pinacoteca e di prestigiose mostre temporanee), mentre nel Duomo hanno lavorato artisti come Bramante, Amadeo, Francesco di Giorgio Martini e Leonardo. Per quanto riguarda i palazzi, si va dal quattrocentesco Carminati-Bottigella, attribuito al Bramante, ai barocchi Malaspina e Mezzabarba, ora sede municipale. L’edificio più importante del ‘700 è però il teatro Fraschini, anteriore alla Scala di Milano e disegnato da Antonio Galli Bibiena. Restaurato magnificamente, ospita una rilevante stagione di prosa, lirica e concertistica.  A chi ama la natura, Pavia offre poi uno degli Orti Botanici più antichi e importanti d’Italia (tel. 0382.22534, www.amiciortobotanicopavia.it). Anche se in questa stagione la vegetazione è ferma, restano comunque le bellissime serre e l’attività culturale, che continua anche nei mesi invernali. La visita può concludersi con una passeggiata lungo il fiume nel quartiere di Borgo Ticino, da sempre un’entità a se stante rispetto al centro, con le sue vecchie case di pescatori e renaioli. Anche qui si respira un’atmosfera d’altri tempi, favorita magari dalla nebbia che in inverno sale dal fiume e che sfuma i profili delle cose rendendole più magiche. Proprio come in un antico affresco rinascimentale.
Sapori e saperi di campagna, senza uscire di città In inverno Pavia è un accogliente salotto. La luce bassa si riflette negli acciottolati delle vie, creando un’atmosfera incantata che invita alle delizie del palato. E qui non c’è che l’imbarazzo della scelta, tra locali e negozi storici che offrono specialità pavesi. Vero monumento al gusto è la Pasticceria Vigoni (www.tortavigoni.com), di fronte all’Università. C'è dal 1878 ed è la più antica di Pavia: celebre è la sua Torta Paradiso, definita così per la sua prelibatezza, mentre il San Sirino, dolce della festa del patrono, oggi si può consumare tutto l’anno. AgriPavia (www.agripavia.it) è un negozio-scrigno: salame di Varzi Dop, salame di Varzi al Bonarda, confettura ai peperoni e mostarda di Voghera, crema tartufata, salame d’oca di Mortara Igp... A due passi da San Michele, Origini (www.bottegaorigini.com) è una bottega di quartiere con prodotti lavorati nel raggio di 70 km da Pavia. Per quanto riguarda i ristoranti, La Torre degli Aquila (www.latorredegliaquila.it), in Strada Nuova, punta sulle specialità pavesi, come l’Antica Osteria del Previ (www.anticaosteriadelprevi.com) in Borgo Ticino.
La Certosa, capolavoro lombardo Con 300mila visitatori l’anno, è uno dei monumenti più “gettonati” della Lombardia. E non è un caso. La chiesa, i chiostri e la foresteria sono un compendio al massimo livello del Rinascimento e del Manierismo lombardo. Voluta dai Visconti e dagli Sforza, sorge 7 km a nord di Pavia ed è ancora officiata dai monaci cistercensi. Nella foresteria è stata da poco risistemata la Gipsoteca (raccolta di gessi) che è tra le più importanti del nostro Paese, curata dalla Sovrintendenza di Brera. tel. 0382.925613, www.certosadipavia.gov.it
Dove dormire Lungo la statale Vigentina per Milano, a poca distanza dalla Certosa, si può fare tappa al Castello di Mirabello (www.risopavia.it), azienda agricola (visitabile) che ha sede in un edificio visconteo del XIV secolo all’interno del parco della Vernavola. La stessa azienda possiede anche la Cascina Bompiumazzo, in località Bivio Vela, sulla statale per Lodi, alle porte di Pavia, che dispone di otto stanze in agriturismo. Facilmente riconoscibile per la grande mietitrebbia verde all’ingresso.